Big Island | Dove mangiare
04/02/2023Arte, Cultura e Tradizioni
05/07/2023L’origine delle incantevoli isole Hawaii avvenne con l’eruzione di alcuni vulcani nell’Oceano Pacifico, grazie ai depositi di lava nel mare si crearono una catena di isole da subito navigate da popoli provenienti dalle Isole Marchesi e da Tahiti. I navigatori portarono con sé il necessario per costruire una società ordinata in caste. Ben presto scoppiarono guerre per il dominio dei territori, provocando quasi 100 anni di battaglie. I nativi hawaiani per diversi secoli portarono avanti tradizioni culturali esistenti e ne crearono di nuove. Con l'afflusso successivo dei missionari e dei lavoratori immigrati alcune tradizioni furono influenzate.
Gli inizi
La storia delle Hawaii è stata tramandata attraverso la tradizione orale, con canti antichi, danze (Hula) e racconti epici. Gran parte della tradizione materiale è stata cancellata dall’aggressività del clima tropicale delle isole.
Nel 1778 James Cook fu il primo occidentale a mettere piede sulle Hawaii e da questo avvenimento si aprì un dibattito sul comprendere come i popoli nativi fossero riusciti a navigare l’Oceano con semplici canoe e a stanziarsi nelle isole, di conseguenza gli studiosi cominciarono ad ipotizzare diverse teorie, talvolta anche troppo lontane dalla realtà dei fatti. Successivamente, si arrivò a capire che nel 2000/3000 a.C., tramite delle migrazioni oceaniche, alcuni popoli del Sud-Est asiatico raggiunsero le isole seguendo venti e correnti.
Gli Hawaiani si avvicinarono molto alla natura spirituale a causa della loro eccellenza nell’amministrazione dell’ambiente e approfittarono del clima piacevole, della terra fertile e dell’acqua dell’Oceano per stanziarsi e sopravvivere. Ogni isola aveva un Leader, a sua volta il territorio era suddiviso in regioni con un capo minore. La legge però era proclamata dai sacerdoti e dai nobili. La religione era parte importante della vita hawaiiana, era presente un’esistenza suprema, animali guida e venivano svolte celebrazioni e sacrifici.
La Dinastia Kamehameha
La sovrana Kekuiapoiwa diede alla luce un figlio a Big Island, ma fu costretta a lasciarlo ai suoi fedeli seguaci per farlo nascondere a Waipio Valley, in quanto ricercato da un profeta che ne voleva la morte. Il suo nome era Kamehameha, era un bravissimo guerriero e riuscì a riunire tutte le isole sotto un unico comando. Riconosciuto come Kamehameha il Grande, gli successe il figlio Kamehameha II, con la sua sposa Kaahumanu, la quale creò scompiglio nel popolo per aver cercato di migliorare la situazione femminile e limitare il potere ecclesiastico. Susseguì un periodo di mancato controllo e confusione generale. Approfittarono di questa situazione i missionari del New England, Kamehameha li accolse e permise alle loro famiglie di stanziarsi nei terreni hawaiiani e costruire chiese per predicare. L’arrivo dei missionari comportò anche delle scoperte positive: trascrissero l’hawaiiano con l’attuale alfabeto, importarono la stampa, lavorarono come medici, parroci e insegnanti. Quando salì al trono Kamehameha III, cambiò la politica del paese per organizzare in modo migliore la società. Lasciò come erede al trono il nipote Kamehameha IV con la moglie Emma, figure ricordate per le loro grandi opere di beneficenza. L’ultimo erede fu Lot, fratello maggiore del Re.
L'arrivo degli americani
Grosse aree delle terre hawaiiane finirono in mano ai forestieri americani, discendenti dei missionari, che cominciarono a coltivare in grande quantità la canna da zucchero. La prime piantagioni furono create a Lanai, Oahu e Kauai, lo zucchero era diventato l’industria principale delle isole. L’ananas venne importata da Tahiti e anche questa divenne molto popolare. Gli hawaiani, però, non volevano lavorare molte ore per un salario minimo, per questo nel 1800 cominciano ad avvenire diverse immigrazioni, creando una società multietnica: prima dalla Cina, poi dal Portogallo e pochi anche dalla Germania e dalla Scandinavia. Quando salì al potere David Kalakaua (appartenente alla famiglia reale di Kauai), gli stranieri ne furono contenti e cominciò un periodo di risveglio culturale tramite la riscoperta di canti e danze, inoltre, fu lui a far edificare lo Iolani Palace e a firmare il Trattato di reciprocità con gli Stati Uniti in modo da non dover pagare le tasse per l’esportazione dello zucchero e permettere che Pearl Harbor venisse utilizzata come base militare degli USA. Al Re successe la sorella Liliuokalani, forte e determinata, la quale dovette affrontare le insorse dei marines americani e venne minacciata di abdicare. Fra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 il presidente Grover Cleveland insieme all’investigatore James Blount istituirono la Repubblica delle Hawaii, successivamente il presidente William McKinley firmò l’annessione delle Hawaii nel 1898. All’annessione seguirono avvenimenti positivi e negativi, fra cui anche l’attacco di Pearl Harbor il 7 dicembre 1941. Gli avvenimenti positivi invece, riguardano le Hawaii come meta turistica da sogno, dagli anni ’20 infatti cominciò il turismo, ma solo negli anni ’80 ci fu un effettivo boom.